da “Donne che corrono coi lupi” – Trappola numero uno

TRAPPOLA 1: LA CARROZZA DORATA, LA VITA SVALUTATA

“…Per creare, occorre sacrificare la superficialità, qualche sicurezza, e spesso il desiderio di piacere, e far affiorare le intuizioni più intense, le visioni più grandiose. I problemi sorgono quando il sacrificio è grande ma da questo non nasce la vita….

(Ogni donna ad un certo punto della vita è stata colta) da un certo stato d’animo del tipo: forse esiste qualcosa di meglio, qualcosa di non così difficile, qualcosa che richiede meno tempo, meno energia, meno sforzo. Accade spesso nell’esistenza delle donne. Siamo proprio nel bel mezzo di un tentativo di cui siamo, alternativamente e in vario grado, contente e scontente. Stiamo per l’appunto cercando di organizzare la nostra vita e di fare del nostro meglio, quando d’un tratto qualcosa si riversa su di noi, qualcosa che dice: “Com’è difficile! Guarda quest’altra cosa, quanto è più facile e avvincente”. D’improvviso arriva la carrozza dorata, si apre lo sportello e noi montiamo. Siamo state sedotte. Questa tentazione si presenta con regolarità, e talvolta addirittura quotidianamente. A volte è difficile dire di no.
La carrozza dorata cancella la gioia semplice…Nonostante si possa interpretarla come una ricerca, da parte della donna, di beni materiali e dei comfort (ma anche di accettazione da parte della società in cui viviamo o della sicurezza), più spesso si esprime così un semplice desiderio psicologico di non dover faticare tanto per gli elementi fondamentali della vita creativa. Il desiderio di essere facilitati non è la trappola, è un qualcosa che l’Io desidera naturalmente. Il suo prezzo è la trappola. La trappola scatta quando (per poter godere della carrozza dorata)…nessun desiderio esplicito è consentito e, più specificamente, non esiste appagamento per quel desiderio. E’ l’inizio della grande fame dell’anima per lo spirito creativo….Nella cultura moderna la perdita dell’anima è un pericolo quotidiano per le donne, di diciotto o ottant’anni, sposate o nubili, indipendentemente da parentela, educazione o situazione economica. Molte persone “istruite” sorridono con indulgenza quando sentono che i “primitivi” hanno infiniti elenchi di esperienze ed eventi che, a loro sentire, possono rubar loro l’anima, come per esempio avvistare un orso nel periodo sbagliato dell’anno o entrare in una casa non ancora benedetta dopo un decesso.
Se molto nella cultura moderna è mirabile e vivificante, questa racchiude anche un’infinità di orsi visti al momento sbagliato e di luoghi non benedetti….La nostra connessione con il significato, la passione, il pieno espandersi dell’anima e la natura profonda è qualcosa su cui dobbiamo costantemente vegliare….Molte sono le cose che cercano di sedurre ed allontanare dalla Natura Selvaggia e dalla Vita-fatta-a-mano, cose apparentemente semplici come dirsi: Dopo farò quella danza, quella semina, quell’ordine, quell’abbraccio, quella scoperta, quel programma, quello studio, quella riappacificazione, quella pulizia….dopo. Tutte trappole”

“Donne che corrono coi lupi” – Clarissa Pinkola Estes

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