Persefone

Persefone7MITO

Figlia di Demetra (Prosperina per i romani) regina degli inferi, nel mito olimpico patriarcale fu rapida da Ade, nel mito del culto della Dea Madre, scelse spontaneamente di recarsi nelle profondità per occuparsi e portare Luce dove nessuno voleva andare, a contatto con la morte.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

Questo archetipo è caratterizzato da due aspetti: la figlia (figlio), condiscendente, poco predisposta ad agire ma piuttosto ad essere agita dagli altri, fanciulla che ignora chi sia ed è ancora inconsapevole dei propri desideri e delle proprie forze; o regina degli inferi. Quando predomina l’aspetto figlia/o la persona è la classica/o brava/o ragazza/o, obbediente e attenta alle esigenze e i desideri della famiglia di origine, non totalmente sganciata da essa, con il cordone ombelicale ancora ben saldo. Duttile, se persone forti o significative (padre, madre, fratelli, zii…) proiettano su di lei un’immagine o un’aspettativa, non si oppone,segue un modello camaleontico, prova qualsiasi cosa gli altri si aspettino da lei.
L’aspetto regina degli inferi invece rappresenta la capacità di muoversi fra la realtà oggettiva e la realtà inconscia della psiche o dei mondi spirituali. Quando l’archetipo è attivo a questo livello è possibile che la persona operi una mediazione fra i due livelli, integrandoli entrambi nella personalità e possa fare da guida ad altri. Per queste persone il mondo materiale e spirituale, la vita e la morte convivono in modo equilibrato. Questo archetipo dona profonda sensualità, passionalità, erotismo selvaggio e sfrenato. Quando l’archetipo è attivo a questo livello sarà in grado di dare profondità e spessore ad ogni relazione, ogni rapporto che vivrà.
Le sue parole chiave sono: profondità, passione, sensualità

LIMITI

Nell’aspetto fanciulla/o non si impegnerà seriamente in qualche cosa, il suo atteggiamento è quello dell’ eterna/o adolescente, indecisa su ciò che vuole essere da grande, in attesa di qualcosa o qualcuno che trasformi la sua vita. Per esempio difficilmente sceglierà consapevolmente un’unione, più facile che sia indotta al matrimonio più dall’aspettativa della famiglia d’origine che da una vera e propria scelta personale. Così accade poi che nel matrimonio si impegna solo in parte, criticando fortemente il/la partner anche se poi lo/la accondiscende (non tanto per farlo/la felice, piuttosto perché non ha una posizione sua). Stessa cosa può accadere con i figli, a cui non saprà dire di no direttamente, ma otterrà con le moine di far loro cambiare idea, oppure si farà vedere dispiaciuta/o per farli sentire in colpa.

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