Afrodite

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Dea dell’amore e della bellezza (Venere per i romani) era la più bella fra le dee. Il suo tocco faceva innamorare tutto e tutti.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

Questo archetipo determina il piacere per l’amore, per la bellezza, la sensualità, la sessualità. E’ l’archetipo dell’amante e quando è dominante si è facili all’innamoramento, è come che ci sia uno stato di innamoramento generale e costante per tutte le cose e per ogni cosa; il desiderio sensuale e sessuale è forte e potente, si desidera l’esperienza orgasmica, intesa come esperienza estatica. Le persone caratterizzate da questo archetipo sono solari, positive e tendenzialmente sorridenti alla vita, vivono con passione tutto quello che fanno.
Afrodite è anche una forza immensa di creatività e cambiamento, dona un carisma personale, un magnetismo, un’elettricità tutta particolare che attira e affascina gli altri. Quando è attivo questo archetipo generalmente si preferisce un lavoro interessante e appassionante a uno meglio retribuito ma meno piacevole, e comunque diventa fondamentale che l’occupazione sia espressione della propria creatività.
Può diventare difficile impegnarsi in un solo rapporto d’amore, in quanto attratti dall’esperienza dell’innamoramento e della conquista.
Le sue parole chiave sono: creatività, carisma, positività

LIMITI

Afrodite vive nel qui e ora, e questo a volte può rappresentare un limite, se agisce senza tenere conto delle conseguenze di ciò che sta facendo. Inoltre proprio l’attrazione verso uno stato di continuo innamoramento, e verso esperienze passionali e coinvolgenti possono portare ad una sorta di instabilità emotiva e sentimentale. Il suo carisma e magnetismo, il suo comportamento a volte fuori dagli schemi può poi attirare le invidie e i giudizi delle persone che ha intorno.

Persefone

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Figlia di Demetra (Prosperina per i romani) regina degli inferi, nel mito olimpico patriarcale fu rapida da Ade, nel mito del culto della Dea Madre, scelse spontaneamente di recarsi nelle profondità per occuparsi e portare Luce dove nessuno voleva andare, a contatto con la morte.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

Questo archetipo è caratterizzato da due aspetti: la figlia (figlio), condiscendente, poco predisposta ad agire ma piuttosto ad essere agita dagli altri, fanciulla che ignora chi sia ed è ancora inconsapevole dei propri desideri e delle proprie forze; o regina degli inferi. Quando predomina l’aspetto figlia/o la persona è la classica/o brava/o ragazza/o, obbediente e attenta alle esigenze e i desideri della famiglia di origine, non totalmente sganciata da essa, con il cordone ombelicale ancora ben saldo. Duttile, se persone forti o significative (padre, madre, fratelli, zii…) proiettano su di lei un’immagine o un’aspettativa, non si oppone,segue un modello camaleontico, prova qualsiasi cosa gli altri si aspettino da lei.
L’aspetto regina degli inferi invece rappresenta la capacità di muoversi fra la realtà oggettiva e la realtà inconscia della psiche o dei mondi spirituali. Quando l’archetipo è attivo a questo livello è possibile che la persona operi una mediazione fra i due livelli, integrandoli entrambi nella personalità e possa fare da guida ad altri. Per queste persone il mondo materiale e spirituale, la vita e la morte convivono in modo equilibrato. Questo archetipo dona profonda sensualità, passionalità, erotismo selvaggio e sfrenato. Quando l’archetipo è attivo a questo livello sarà in grado di dare profondità e spessore ad ogni relazione, ogni rapporto che vivrà.
Le sue parole chiave sono: profondità, passione, sensualità

LIMITI

Nell’aspetto fanciulla/o non si impegnerà seriamente in qualche cosa, il suo atteggiamento è quello dell’ eterna/o adolescente, indecisa su ciò che vuole essere da grande, in attesa di qualcosa o qualcuno che trasformi la sua vita. Per esempio difficilmente sceglierà consapevolmente un’unione, più facile che sia indotta al matrimonio più dall’aspettativa della famiglia d’origine che da una vera e propria scelta personale. Così accade poi che nel matrimonio si impegna solo in parte, criticando fortemente il/la partner anche se poi lo/la accondiscende (non tanto per farlo/la felice, piuttosto perché non ha una posizione sua). Stessa cosa può accadere con i figli, a cui non saprà dire di no direttamente, ma otterrà con le moine di far loro cambiare idea, oppure si farà vedere dispiaciuta/o per farli sentire in colpa.

Era

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La maestosa, regale, splendida Era (Giunone per i romani) era la dea del matrimonio e delle unioni. Nel culto della dea madre era colei che presiedeva alle nozze sacre fra la vacca lunare e il toro solare, nell’Olimpo divenne la moglie di Zeus.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

Rappresenta il desiderio di condividere la propria vita in coppia, con un compagno accanto, poiché quando è attivo questo archetipo, senza un partner ci si sente sostanzialmente incompleti. Si è spinti verso le unioni istintivamente e proprio l’unione diventa il fulcro di tutte le azioni e le scelte che si fanno. Quando è attivo questo archetipo anche le scelte lavorative ne sono fortemente influenzate, per esempio le donne che lasciano il lavoro per seguire il proprio compagno (o viceversa) oppure si cercherà di lavorare in coppia (con il compagno/a oppure con soci), creando unioni e sodalizi. Negli affetti il partner di vita e l’unione della famiglia è il vero fulcro, più importante di ogni altra cosa.
Le sue parole chiave sono: unione, fedeltà, dedizione.

LIMITI

Spesso ci si trova in difficoltà perché incapaci di vedere il vero carattere o capire i modelli di comportamento del proprio compagno/a e si tende a giustificare ogni cosa, trovandosi poi intrappolati in una unione frustrante, senza avere la forza di liberarsi. Questo archetipo può portare a forte gelosia e ad essere estremamente possessivi proprio perché si ha la sensazione di non poter vivere senza un partner.

Demetra

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Dea delle messi, presiedeva all’abbondanza dei raccolti (Cerere per i romani). Archetipo dell’energia femminile materna, che nutre.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

Quando è attivo questo archetipo, il desiderio di avere figli è fortissimo, quasi incontenibile, istintivo e irruente. Nutrire, allevare, occuparsi di qualcuno dal punto di vista fisico o emotivo e psicologico è un istinto primario. Le persone con questo archetipo sono provvide e protettive soccorrevoli e generose da danno tutto ciò che vedono necessario, è come che vedano ciò di cui hanno bisogno gli altri prima di tutti. Si è solidi, fidati, attenti a ciò che circonda, altruisti e leali.
Anche lavorativamente questo archetipo spinge a scegliere lavori che consentano di occuparsi degli altri.
Nelle persone fortemente Demetra, il fulcro di ogni scelta e/o attenzione sono i figli ,che siano figli biologici o persone di cui si occupa non importa.
Le sue parole chiave sono: generosità, nutrimento, protezione

LIMITI

Se non riesce ad esprimere il suo istinto materno, la persona Demetra si sente vuota, inutile e fallita e generalmente reagisce con una immensa tristezza, poiché non potendo realizzare questo istinto la sua vita perde di senso. Spesso crede di essere onnipotente e onnisciente e capace di prevedere qualsiasi evento e di poter sopportare il peso di accudire tutti e può diventare risentita e aggressiva qualora le persone intorno a lei non rispondano esattamente alle sue aspettative, diventando soffocante e pretenziosa.
Incapace di dire di no, non fa altro che dare e fa di tutto per riuscire a provvedere ad ogni cosa oppure si sente in colpa. Se si sente sfruttata non lo esprimerà in maniera diretta, ma sentendosi in colpa, si giudicherà ingenerosa e si impegnerà per riuscire a fare ogni cosa, salvo poi sviluppare un atteggiamento passivo-aggressivo.

Artemide

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Nota ai romani come Diana, era la dea della caccia e della luna. Figlia di Zeus, vagabondava nel folto della foresta per montagne, prati, radure con il suo stuolo
di ninfe e cani. Aveva una natura selvaggia e sfuggente. Agiva in maniera rapida e decisa per portare protezione e soccorso a chi si rivolgeva a lei chiedendo aiuto.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

“Non mi mettere limiti” “Non mi pestare i piedi” sono i motti dell’archetipo Artemide. Personificazione dello spirito femminile indipendente che cerca e persegue le sue mete liberamente. Rappresenta un senso di integrità, di completezza, di so-badare-a-me che permette di funzionare da soli, fiduciosi di sé e con spirito d’indipendenza. Dà la capacità di concentrarsi intensamente su qualsiasi cosa si consideri importante, senza lasciarsi distrarre. Dona un senso di solidarietà con le donne, anche se sua caratteristica è l’individualismo.
Gli interessi lavorativi dell’archetipo Artemide spesso non hanno valore commerciale e sono talmente fuori dalle piste normalmente battute che non riescono a garantire successo sociale ed economico (per esempio l’artista che continua a lavorare senza ottenere successo commerciale). Potrebbe non sposarsi mai poiché non delega al rapporto con un partner la sua soddisfazione personale.
Le sue parole chiave sono: indipendenza, libertà, anticonformismo.

LIMITI

Questo archetipo ha un aspetto distruttivo, porta ad adirarsi contro chi fa sentire svalutati o non rispettati. Generalmente manca di umiltà e di attenzione nei confronti dei sentimenti altrui. Il suo modello è “ora ci sono, ora non più”, a seconda dei propri obiettivi. Senso dell’oltraggio per i torti che vengono commessi, lealtà verso gli altri e forza nell’esprimere la propria opinione e tendenza a passare all’azione sono accompagnate dalla spietatezza delle azioni.

Atena

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Era la dea greca della saggezza e dei mestieri (Minerva per i romani). Imponente e splendida dea guerriera, protettrice di eroi, rappresentata con indosso la corazza, lo scudo e la lancia in mano. Caratteristiche del suo tipo di saggezza sono la strategia, la praticità, l’ottenimento di risultati concreti. Rappresenta il dominio della volontà e dell’intelletto sull’istinto e sulla natura.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

E’ l’archetipo dell’energia femminile razionale, governata dalla testa più che dal cuore. Stratega, cerebrale, archetipo di dea vergine che non crea legami emotivi e sentimentali, piuttosto sodalizi e collaborazioni ben organizzati. Rappresenta un’ energia femminile che si sente attratta da partners autoritari, responsabili, di potere, vincenti. Nelle relazioni si aspetta lealtà reciproca e la sua lealtà è incrollabile.
Non sopporta gli sciocchi, i perdenti, le persone infantili, lente e poco concrete.
Protettrice degli artigiani, Atena, si dice, che insegnò l’arte della tessitura dove occorre disegnare e progettare ciò che si intende fare e poi eseguirlo metodicamente riga dopo riga
Le sue parole chiave sono: concretezza, praticità, organizzazione.

LIMITI

Questo archetipo tende a tenere le emozioni sotto il controllo della razionalità, e a lasciare che tutta la parte mentale e celebrale abbia il sopravvento sulle emozioni o i sentimenti. Fatica a rimanere in contatto con il proprio mondo emotivo e passionale profondo, di conseguenza non riesce a stabilire un reale contatto empatico con gli altri. Vivendo di testa manca dell’esperienza di essere pienamente nel proprio corpo.

Estia

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Vesta per i romani, era la dea del focolare, dei templi. La sua presenza rendeva sacro
ogni edificio. Non partecipò alla vita dell’Olimpo, ma rimase sempre vergine e chiusa
all’interno delle case o dei templi.

CARATTERISTICHE DELL’ARCHETIPO

In questo archetipo la messa a fuoco si concentra sull’esperienza interiore. La sua percezione avviene attraverso lo sguardo interiore e l’intuizione. Ha la tendenza a ritirarsi dalla compagnia degli altri perché si trova a proprio agio nella propria solitudine tranquilla e silenziosa.
Quando è presente questo archetipo, generalmente non si è interessati alla gente, agli esiti, al possesso, al prestigio o al potere, poiché l’importanza più rilevante ce l’ha l’esperienza spirituale più profonda.
Anche in ambito lavorativo non si desiderano riconoscimenti e potere e non si conoscono le strategie per farsi strada.
Negli affetti, pur garantendo una presenza importante, è come che la parte più profonda rimanga distaccata, intimamente legata alla propria esperienza spirituale più che alle persone che si hanno intorno.
Le sue parole chiave sono: saggezza, spiritualità, introspezione

LIMITI
Il distacco emotivo e l’interesse per tutto ciò che sta dentro, può portare all’isolamento e alla solitudine.
L’espressione diretta dei sentimenti spesso è soffocata e l’amore viene manifestato attraverso la sollecitudine, in questo modo chi è amato dalle persone con caratteristiche Estia potrebbero non saperlo mai. Se svalutati da chi si ha intorno ci si può sentire persi e confusi, come una tartaruga senza il guscio.